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AirTag per Android: come funzionano davvero e quali alternative esistono?

AirTag per Android: come funzionano davvero e quali alternative esistono?

Hai sentito parlare degli AirTag di Apple ma usi Android e ti stai chiedendo se esiste qualcosa di simile anche per te? In questo articolo ti spiego in modo semplice cosa sono gli AirTag, come funzionano, quali sono le alternative Android e cosa devi sapere per proteggerti da tracciamenti indesiderati. Spoiler: sì, anche su Android puoi usare dei tracker smart!


Cosa sono gli AirTag di Apple?

Gli AirTag sono piccoli dispositivi tondi creati da Apple per aiutarti a ritrovare oggetti smarriti come chiavi, borse o zaini. Funzionano con l’app Dov’è su iPhone, iPad e Mac. La vera forza degli AirTag è la rete di dispositivi Apple: anche se l’AirTag è lontano dal tuo telefono, può essere localizzato tramite gli iPhone di altri utenti nelle vicinanze, in modo completamente anonimo e criptato.

Come funziona un AirTag, tecnicamente?

  • Ogni AirTag ha un identificatore unico e si associa al tuo account Apple.
  • Trasmette segnali Bluetooth con un ID criptato che cambia nel tempo.
  • I dispositivi Apple vicini captano questi segnali e inviano posizione e ID al cloud.
  • Con iPhone dotati di chip U1 (da iPhone 11 in poi) si usa l’Ultra Wideband per una localizzazione super precisa entro 10 metri.

E la cosa bella? Tutto avviene in modo anonimo e sicuro. Né Apple né chi rileva l’AirTag sa a chi appartiene.


Ma su Android? Esistono gli AirTag?

In pratica, gli AirTag non sono compatibili nativamente con Android, ma ci sono diverse alternative simili chiamate “tracker Bluetooth”, che funzionano molto bene anche con gli smartphone Android.

Ecco i più noti:

1. Tile Tracker

  • Modelli disponibili: Mate, Pro, Slim, Sticker.
  • Usano una rete di utenti per trovare oggetti smarriti.
  • Quando perdi un oggetto, puoi contrassegnarlo come “smarrito”.
  • Se un altro utente Tile passa vicino, ricevi una notifica con la posizione.

2. Samsung Galaxy SmartTag / SmartTag+

  • Funzionano con dispositivi Samsung (Galaxy S21+ e successivi).
  • Hanno anche la localizzazione Ultra Wideband (UWB) per una precisione elevata.
  • Integrati con l’app SmartThings, possono anche controllare dispositivi smart in casa.

3. Chipolo

  • Modelli: ONE, CARD, Spot.
  • Compatibili con Android e alcuni anche con l’app Dov’è su iOS.
  • Hanno funzionalità simili a Tile e un buon supporto cross-platform.

Sicurezza: AirTag e tracciamenti indesiderati su Android

Una delle preoccupazioni principali con questi dispositivi è il rischio di essere tracciati senza saperlo. Proprio per questo Google e Apple hanno collaborato per proteggere gli utenti Android da questi abusi.

Avvisi di tracciamento sconosciuto su Android

Se mentre viaggi col tuo smartphone Android viene rilevato un AirTag non tuo che ti sta seguendo, il telefono ti mostrerà un messaggio tipo:

“È stato rilevato un AirTag che si muove con te.”

Questo significa che c’è un dispositivo Bluetooth sospetto nelle vicinanze, potenzialmente usato per spiarti. La funzione è attiva su Android 6.0 e versioni successive, senza bisogno di installare app.

Inoltre, c’è anche l’app Tracker Detect di Apple su Play Store che ti permette di fare una scansione manuale dei dispositivi traccianti attorno a te.


Dove trovare la funzione su Android?

Puoi gestire la rilevazione dei tracker direttamente da:

Impostazioni → Google → Tutti i servizi → Avvisi sui Tracker Sconosciuti

Da qui puoi:

  • Visualizzare dettagli del tracker trovato (serie, telefono del proprietario)
  • Far emettere un suono al dispositivo per individuarlo
  • Seguire le istruzioni per disattivarlo
  • Usare il pulsante “Cerca ora” per fare una scansione manuale

Quali tracker riesce a rilevare Android?

Android riesce a individuare i dispositivi compatibili con la rete “Trova il mio dispositivo” di Google. Alcuni esempi:

  • Apple AirTag (anche se usano la rete Apple, vengono segnalati come tracker sconosciuti)
  • Chipolo, Pebblebee, Motorola Moto Tag, MiTag
  • Tile Mate e simili, anche se non tutti supportano la rete Google

Il protocollo DULT: protezione per tutti

Dietro le quinte, Google, Apple, Tile, Samsung e altri hanno creato DULT (Detecting Unwanted Location Trackers), uno standard che:

  • Rende i tracker “visibili” ai dispositivi vicini se si separano dal proprietario.
  • Definisce come segnalare un tracciamento sospetto.
  • Impone requisiti di privacy e sicurezza per evitare abusi.

Grazie a DULT, gli smartphone possono riconoscere e segnalare i tracker sospetti, indipendentemente dal marchio.


Conclusioni

Anche se gli AirTag sono pensati per chi usa iPhone, su Android hai tante alternative valide. In più, Google ha fatto passi avanti nella sicurezza, aiutandoti a capire se c’è qualche tracker che ti segue senza permesso.

Se usi spesso oggetti a rischio smarrimento (chiavi, portafoglio, zaino…), un buon tracker Bluetooth può davvero salvarti la giornata. E ora sai anche come tenere d’occhio quelli che potrebbero seguirti… senza invito!


per dubbi o suggerimenti...ci scriviamo nei commenti!!!

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